Biz Digital SPQR Daily Notizie Romane Osserva Salute Fab TV
Generale

Ripensare il lavoro nell’era dell’ IA: la visione di Bentivogli e il ruolo delle istituzioni

Condividi

Nella cornice suggestiva di via della Conciliazione, Marco Bentivogli – tra i principali conoscitori italiani delle trasformazioni del lavoro e dell’innovazione – ha preso parte a un incontro promosso dal Movimento di azione civica Lèp – Libertà è partecipazione – e dalla Libreria San Paolo. L’appuntamento, caratterizzato da un clima vivace e da un’ampia partecipazione, ha offerto l’occasione per approfondire le dinamiche che stanno ridisegnando il mondo professionale contemporaneo.

Nel corso dell’iniziativa, Bentivogli ha illustrato l’evoluzione del lavoro nell’era della cosiddetta quarta rivoluzione industriale, soffermandosi in particolare sul ruolo crescente dell’intelligenza artificiale. Pur rappresentando un tema di forte inquietudine per molte categorie di lavoratori, l’impatto dell’ IA in Italia rimane oggi limitato: solo una piccola parte delle piccole e medie imprese ha intrapreso progetti legati a queste tecnologie. Diverso è il quadro statunitense, dove la maggiore diffusione dell’ IA ha già prodotto conseguenze tangibili sul piano occupazionale, con annunci di riduzioni del personale o blocchi delle assunzioni da parte di realtà come Meta, Amazon e UPS.

Nonostante il timore verso queste tecnologie, Bentivogli ha invitato a spostare l’attenzione sulle responsabilità dei datori di lavoro, che – a suo giudizio – contribuiscono a generare un clima di insoddisfazione e sfiducia. Ha richiamato infatti temi approfonditi nel suo volume dedicato alla critica del modello padronale, sostenendo che eccessi di controllo e rigidità organizzativa finiscono per indebolire sia il benessere dei lavoratori sia la produttività complessiva del sistema. Non sorprende, in questo senso, che secondo l’European Workforce Study 2025 il livello di soddisfazione dei lavoratori italiani risulti tra i più bassi del continente.

Un ulteriore nodo critico riguarda l’atteggiamento culturale verso l’errore, spesso percepito come imperdonabile. Bentivogli ha invece ricordato la funzione positiva degli sbagli all’interno dei processi innovativi, richiamando l’esempio dei cosiddetti “near miss”, i quasi incidenti che non hanno prodotto conseguenze soltanto per un caso fortuito ma che rivelano l’importanza di analizzare le fragilità dei sistemi prima che diventino danni reali.

Da queste considerazioni emerge la necessità di rafforzare gli strumenti di tutela dei lavoratori, promuovendo sindacati solidi e realmente rappresentativi, insieme a un impegno più deciso delle istituzioni. Per l’esperto occorre ripensare l’intera struttura del lavoro, partendo dall’introduzione di un salario minimo e ponendo la persona al centro della trasformazione tecnologica, ispirandosi ai modelli nordeuropei che hanno investito con lungimiranza in sistemi avanzati di welfare.

Il Consigliere e Presidente della Commissione Politiche Sociali del XII Municipio, Alessandro Alongi, sottolinea come le riflessioni emerse da questo incontro confermino la necessità di un rinnovamento profondo delle politiche del lavoro in cui istituzioni locali e nazionali devono farsi carico di un percorso di modernizzazione che tuteli i diritti, favorisca l’innovazione e sostenga un ambiente professionale più equo e orientato al benessere delle persone.