Dalla Sicilia a Roma con devozione: Enna al centro del Giubileo delle Confraternite
Con la forza della fede, la bellezza del canto e l’orgoglio delle tradizioni popolari, oltre mille pellegrini ennesi sono giunti nella Capitale per partecipare al Giubileo delle Confraternite, che si svolge dal 16 al 18 maggio, portando con sé uno dei simboli più amati della devozione siciliana: la statua originale di Maria Santissima Addolorata, che ogni anno sfila tra i Misteri della Settimana Santa di Enna.
Un evento straordinario, non solo per la portata religiosa e spirituale, ma anche per il suo profondo valore culturale. Insieme ai confrati, a rappresentare Enna a Roma ci sono anche la Banda musicale “Città di Enna” e il coro Passio Hennensis, che impreziosiranno le liturgie e i momenti processionali con canti della tradizione sacra, tra cui il suggestivo “La Matri Santa si misi ‘n caminu”, antica lamentanza siciliana che racconta il dolore della Vergine in cammino, oggi più attuale che mai.
A guidare il pellegrinaggio, il Collegio dei Rettori delle Confraternite di Enna, presieduto da Giovanni Zodda, che ha espresso con emozione la soddisfazione per un progetto nato un anno fa e finalmente divenuto realtà: «È un sogno che si realizza. Varcare le soglie delle Basiliche Papali portando la nostra Madonna Addolorata, insieme a confrati, confratine, bambini e musicisti, è un momento di altissimo valore religioso e civile».
Il programma del pellegrinaggio, articolato e ricco di significato, prevede il passaggio delle confraternite ennesi attraverso le quattro Basiliche Papali – San Giovanni in Laterano, San Paolo Fuori le Mura, Santa Maria Maggiore e San Pietro – e culminerà nella solenne processione di sabato 17 maggio da piazza Celimontana al Circo Massimo, insieme ai Crocifissi liguri e alle preziose vare di Siviglia e Malaga, un riconoscimento internazionale alla qualità del patrimonio rituale ennese.
Il contributo della corale Passio Hennensis, diretta da Giovanna Fussone e presieduta da Gabriella Cammarata, sarà centrale in tutti i momenti di preghiera e processione, testimoniando come la musica sacra sia parte viva e integrante della tradizione confraternale. Con loro, anche il direttore della Banda, Luigi Botte, e decine di musicisti e coristi giunti da Enna con grande entusiasmo.
Alla vigilia del pellegrinaggio, la Sala Gialla di Palazzo dei Normanni ha ospitato la presentazione ufficiale degli eventi, alla presenza di autorità regionali, ecclesiastiche e culturali. Tra gli interventi, quello dell’assessore regionale Francesco Colianni, del vicesindaco di Enna Francesco Comito e del presidente del Consiglio comunale Paolo Gargaglione, tutti concordi nel riconoscere il valore identitario e rappresentativo delle confraternite ennesi, oggi orgoglio non solo locale ma anche nazionale.
Grande il lavoro organizzativo del consiglio della Confraternita dell’Addolorata, composto, oltre che da Giovanni Zodda, da Filippo Lauro, Luigi Bruno, Rosario Gagliano, Camillo Mastroianni, Giuseppe Randazzo e Giovanni Ricerca, che hanno coordinato logistica, rapporti con le istituzioni e il delicato trasporto del simulacro, affidato al gruppo Di Martino, grazie all’intermediazione di Paolo Di Venti.
Il Giubileo vede anche la partecipazione attiva della Confederazione delle Confraternite delle Diocesi d’Italia, rappresentata da Lia Coniglio, che ha annunciato una mostra giubilare itinerante dedicata ai riti confraternali, con tappa anche a Enna nei prossimi mesi.
Tra i presenti, anche Alessandro Alongi, Consigliere nel XII Municipio di Roma Capitale e di origine siciliana, che ha dichiarato: «Come figlio di questa terra, vedere la Sicilia farsi pellegrina a Roma con tanta dignità e bellezza è un’emozione profonda. Le confraternite non portano solo fede, ma anche storia, comunità, cultura popolare. Accogliere qui la statua dell’Addolorata e l’intera delegazione ennese significa aprire le porte della città eterna a una memoria viva, che continua a generare identità e senso di appartenenza. A nome del nostro territorio, dico grazie per questa testimonianza di devozione e civiltà».
In un tempo in cui le radici culturali rischiano di disperdersi, il pellegrinaggio ennese a Roma rappresenta una testimonianza potente di appartenenza, devozione e bellezza condivisa, capace di parlare alle nuove generazioni attraverso la forza della tradizione e la profondità del rito.
E mentre la Matri Santa “si rimette in cammino” tra le vie della città eterna, Enna, la città più alta della Sicilia, si fa più vicina a Roma, nel segno della fede, della musica e della memoria viva.