Arte, Cultura, Culinaria e Sport

Trionfo dei Keniani alla Maratona di Roma e celebrazione unica sull’Ara Coeli con la Squadra del Papa

Condividi

Di Antonello Cavallotto

Nello scenario maestoso dei Fori Imperiali, si è svolta ieri la 29a edizione dell’Acea Run Rome The Marathon, un momento epico non solo per la storia della corsa, ma anche per la solidarietà e l’amicizia tra i popoli.

Il keniano Asbel Rutto ha conquistato la vittoria con un tempo sbalorditivo di 2h06′, stabilendo così un nuovo record assoluto sulle storiche strade dei rioni capitolini, attraversando luoghi iconici come la piramide Cestia, la Basilica di San Paolo e piazza San Pietro, incoraggiato dai tifosi vaticani a piazza Pio XII e dalla banda musicale della Gendarmeria vaticana lungo il percorso, in uno stile simile ai festeggiamenti della Maratona di New York.

Anche tra le donne, un’altra keniana, Ivyne Lagat, ha trionfato con un tempo straordinario, confermando il dominio keniota nella gara.

La partecipazione della squadra del Papa, la neo-nata associazione polisportiva de: Athletica Vaticana, presente con il responsabile Gianpaolo Mattei, ha reso l’evento ancora più speciale.

Il giorno prima della maratona, tutti gli atleti, soci e famiglie sono stati convocati per una celebrazione nella Basilica dell’Ara Coeli, presieduta dall’arcivescovo Cesare Pagazzi, segretario del Dicastero per la cultura e l’educazione al quale il Papa ha affidato il settore dello sport, e dall’assistente spirituale dell’Athletica. Al termine del rito, è stata recitata la “Preghiera del maratoneta”, simboleggiante la vita e l’esperienza sportiva, mentre le 4 staffette solidali, ispirate alle encicliche e alle esortazioni apostoliche di Papa Francesco, hanno rappresentato un momento di unità e ispirazione.

Mercoledì 13, Papa Francesco aveva ricevuto gli organizzatori che si erano ritrovati nel suggestivo scenario dei Mercati di Traiano presenti: il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, l’assessore allo sport Alessandro Onorato, il vicepresidente vicario del Coni Silvia Salis e il
presidente della Federazione italiana di atletica leggera Stefano Mei.


In conclusione, la Maratona di Roma non è stata solo una competizione sportiva, ma un’opportunità per celebrare i valori di solidarietà e fratellanza promossi dalla comunità internazionale dello sport, con Athletica Vaticana che ha portato un messaggio di speranza e inclusione attraverso la sua partecipazione e celebrazione unica.