Generale

Professione Perpetua delle Suorine Missionarie della Carità di Madre Teresa di Calcutta. Il Servizio d’Onore affidato all’Associazione Pietro e Paolo.

Condividi

di Antonello Cavallotto

Martedì 21 maggio 2024, un’atmosfera di profonda spiritualità e commozione ha avvolto la Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice, nel quartiere Appio-Tuscolano, durante la cerimonia della professione perpetua delle suorine missionarie della Carità di Madre Teresa di Calcutta. La messa di consacrazione è stata presieduta dal Cardinale Arthur Roche, Prefetto del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.

L’evento ha visto la partecipazione di numerosi fedeli, amici e familiari delle novizie, insieme ai membri della comunità religiosa locale. Le 16 neo-professe hanno compiuto il passo definitivo nella loro vocazione religiosa, promettendo di vivere in povertà, castità e obbedienza per tutta la vita, seguendo l’esempio di Madre Teresa.

Il Cardinale Roche, durante l’omelia, ha sottolineato l’importanza della vocazione missionaria e del servizio ai più poveri tra i poveri, come insegna il carisma delle Missionarie della Carità. “Queste donne coraggiose,” ha detto il Cardinale, “si impegnano a pregare per noi, ma siamo noi che dobbiamo pregare per loro. Come Santa Madre Teresa, sono un segno tangibile dell’amore che Dio ha riversato in loro per amare i bisognosi. La loro dedizione e il loro sacrificio sono una testimonianza potente del Vangelo in azione.”

La cerimonia è stata caratterizzata da momenti di intensa preghiera, canti liturgici e la solenne recita dei voti perpetui. Le nuove suore, vestite nel semplice sari bianco bordato di azzurro, hanno ricevuto l’abbraccio e la benedizione del Cardinale Roche, segno di accoglienza e sostegno da parte della Chiesa.

La Congregazione delle Missionarie della Carità, fondata da Madre Teresa nel 1950, continua a crescere e a diffondersi in tutto il mondo, portando avanti la missione di amore e carità verso i più poveri e gli emarginati. Tra le nuove suore, anche due italiane: Lavigna e Giuditta, ma anche due spagnole, due keniane, una latinoamericana e rappresentanti di altri paesi del continente asiatico, per un totale di 11 nazionalità.

Il servizio d’onore è stato svolto dai soci della sezione caritativa dell’Associazione Pietro e Paolo, coordinati dal dirigente Sergio D’Alessandro. “Da sempre, vivente Madre Teresa, l’associazione Pietro e Paolo, l’unica riconosciuta ed operativa all’interno dello Stato Vaticano, ha il privilegio di partecipare a questa bellissima funzione,” ha dichiarato D’Alessandro. L’associazione Pietro e Paolo è l’erede della Guardia Palatina, milizia armata sciolta da Paolo VI nel 1970, ma che lo stesso Papa volle poi confluisse in questo nuovo sodalizio. “Ci stiamo preparando per l’accoglienza e i servizi per il Giubileo, ma per noi è sempre una gioia condividere con le suore di Madre Teresa, con le quali da decenni condividiamo un percorso di supporto per quanto riguarda le loro esigenze di aiuto ai più indigenti, questi momenti di gioia,” ha concluso D’Alessandro.

Alla fine della cerimonia, i presenti hanno partecipato a un momento di festa e fraternità, condividendo la gioia e la gratitudine per il dono delle nuove consacrate.